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Il baccalà, Pietro Querini | e il Durello dei Monti Lessini

wine setting idea #40

a cura di Laura Riolfatto


Il baccalà, Pietro Querini | e il Durello dei Monti Lessini

Venezia ebbe in passato una visone geopolitica talmente acuta e grandiosa da diventare per secoli un miracolo continuo per la qualità della vita, non ultimo per la sua eccellente enogastronomia.

Agli inizi del 1400 l’Arsenale di Venezia varò la cocca, una nave finalmente in grado di solcare i difficili mari del nord Europa. Fu così che il 25 aprile 1431, il nobiluomo Pietro Querini partì per le Fiandre con una nave stivata da un prezioso carico: 800 barili di vino Malvasia, cotone (chiamato bombaso), acqua di rose, sciroppo di cedro, olio di oliva, mirra, aloe, cannella, noce moscata, zafferano e tamarindo. Tutte spezie pregiate, chissà che profumi nella stiva della cocca !!!


Il baccalà, Pietro Querini | e il Durello dei Monti Lessini

All'epoca questi viaggi di lavoro erano dure e vere avventure, si partiva e non si sapeva se si tornava ... infatti ad un certo punto una grossa tempesta fece affondare la nave. Pietro riuscì a mettersi in salvo con alcuni marinai in una piccola lancia e, dopo un'odissea terribile, finì in un’isola deserta oltre il circolo polare artico. Fu preso in salvo da alcuni abitanti dell’isola di Røst dove venne ospitato per oltre quattro mesi. Pietro raccontò successivamente di come l'accoglienza fosse stata generosa, descrisse gli abitanti come persone laboriose e semplici, mentre le donne molto generose, libere e scoprì la sauna, un pratica quasi quotidiana per loro.


Il baccalà, Pietro Querini | e il Durello dei Monti Lessini

Il povero Pietro Querini riuscì a rintrare a Venezia il 12 ottobre 1432, senza soldi, senza nave e solo con mezzo equipaggio. Una grande sconfitta e quando si presentò davanti al Doge, Francesco Foscari, gli portò in dono lo stoccafisso: ovvero il baccalà essiccato. Pietro ancora non sapeva che avrebbe contribuito a cambiare la storia dell'enogastronomia veneta.


Il baccalà, Pietro Querini | e il Durello dei Monti Lessini

Oggi il famoso baccalà alla vicentina è una ricetta di tradizione che ha trovato il partner ideale nel Durello dei Monti Lessini, un connubio enogastronomico di altissimo livello. Questo succulento piatto, saporito, morbido e con una rilevante untuosità, non poteva che trovare un perfetto alleato in ioAURA - un Durello Metodo Classico Riserva che rifermenta 60 mesi sui lieviti, un progetto di Diletta Tonello dell'Azienda Tonello di Montorso Vicentino. Una bollicine fine ed elegante, un vino profumato di frutta matura e avvolgente, che con la spiccata e marcata acidità ha garantito un armonico abbinamento di sapori.


Il baccalà, Pietro Querini | e il Durello dei Monti Lessini

Il baccalà, Pietro Querini | e il Durello dei Monti Lessini

Io sono Aura. Sono l’aria, forte, impetuosa e dolce come una soffice brezza.

Sono bollicine, strutturate, eleganti, decise.

Sono la Durella, vitigno autoctono dei Monti Lessini.

Così Diletta Tonello presenta il suo vino ioAura, uno dei 4 componenti importanti del suo progetto che prevede la produzione di 4 vini prodotti da vitigni autoctoni, 4 come gli elementi della terra: ACQUA, ARIA, TERRA e SOLE. Ad ognuno dedica il nome di una Ninfa, divinità della natura, ed ecco che nascono 4 progetti ben definiti e di grande personalità: Teti, Aura, Cloe ed Eos. Tutti prodotti dal vitigno Durella.


Il baccalà, Pietro Querini | e il Durello dei Monti Lessini

La Durella è un vitigno antico, originario e autoctono dei Monti Lessini, il cui nome deriva dalla durezza e compattezza della buccia. Ha una forte personalità dovuta alla spiccata acidità totale che caratterizza i suoi vini, questo permette loro di essere particolarmente longevi e adatti alla spumantizzazione.

I Monti Lessini li definisco come un luogo di paesaggi ancora incontaminati, dove si passa da zone collinari a montagne che raggiungono i 2.000 mt, un territorio con tanta biodiversità e caratterizzato da tanti boschi, prati e vigneti nelle parte più bassa , mentre creste, pareti rocciose, canaloni, mughete, pascoli rocciosi e faggete caratterizzano le cime più alte.


Il baccalà, Pietro Querini | e il Durello dei Monti Lessini


Il baccalà, Pietro Querini | e il Durello dei Monti Lessini

In questo meraviglioso contesto, a Montorso Vicentino, si trova l'Azienda Tonello che viene gestita dalla omonima famiglia, dal padre Antonio con la figlia Diletta, Enologa e Presidentessa del Consorzio Tutela Vini Lessini Durello. 12 ettari vitati a regime biologico e un forte desiderio di tirar fuori la significativa espressione del territorio vulcanico, ricchi di terreni basaltici, che conferisce ai vini un carattere deciso, minerale e sapido, che li rende unici e soprattutto longevi. Puntano e credono fortemente su vitigni autoctoni: Garganega e Durella, decisamente significativi per la loro terra di origine ma, altresì capaci di regalare vini inimitabili, dalle caratteristiche organolettiche impareggiabili.


Vini che consiglio di conoscere fortemente se volete scoprire un Veneto autentico con prodotti di altissima qualità. Concedetevi qualche ora di bellezza nei Monti Lessini in totale dedizione alla natura, degustando una Durella Tonello, magari abbinata ad un formaggio monte veronese dop, prodotto dei meravigliosi pascoli della Lessinia.



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Montorso Vicentino, Vicenza (Veneto)


ioAura

Lessini Durello DOC riserva

metodo classico

12 % VOL | 2016

100% Durella



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